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Caregiver familiari: alla scoperta di una figura sempre più diffusa in Italia

15 Giugno 2018 Blog, Consigli Senior
caregiver familiari

7 ore al giorno di assistenza diretta, più 11 ore di sorveglianza indiretta, per 8-10 anni nel caso di persone anziane non autosufficienti, o per tutta la vita nel caso di disabilità gravi: si stima che sia questo il tempo che i caregiver familiari, 3.329.000 solo in Italia secondo il CENSIS, dedicano alla cura dei propri cari anziani o con disabilità.

L’indagine “Passi d’Argento” svela che le persone anziane che necessitano di aiuto al domicilio per svolgere quelle azioni quotidiane più comuni, come cucinare, lavarsi, o vestirsi, nel 54% lo ricevono da loro familiari, nel 43% da una persona a pagamento, nel 3% da personale dei servizi pubblici.

Questi sono solo alcuni dei numeri che delineano la condizione di caregiver familiare. Ma chi è questa figura, qual è la sua situazione, e quali sono i suoi diritti?

Il caregiver è un familiare che cura un proprio caro,  genitore più o meno anziano, consorte o figlio, con disabilità, senza aiuti professionali esterni: un’attività che porta a un pesante impatto sulla sua vita quotidiana del familiare, sul suo progetto di vita, gravando anche sulla sua salute, fisica ed emotiva.

Dai caregiver familiari all’indennità di accompagnamento: come funziona?

Il sistema nazionale prevede una misura di sostegno economico pagato dall’INPS, rivolta a tutti i cittadini che abbiano un’invalidità totale e permanente al 100% e siano al contempo impossibilitati a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, oppure a compiere le attività di vita quotidiana, dal cucinare all’igiene, da soli. Esistono inoltre diritti, congedi e contributi economici che possono aiutare i caregiver familiari a ottenere un valido aiuto: dall’indennità di accompagnamento, fino a speciali permessi sul lavoro. Vediamoli insieme in questo piccolo approfondimento.

Il lavoro: cosa prevedono i contratti?

Da permessi, di breve o lunga durata, fino al part-time e alle ferie solidali, un prezioso aiuto che qualsiasi persona può fare nei confronti di un collega con una delicata situazione familiare: questi sono alcuni dei diritti lavorativi che possono aiutare un caregiver nel difficile equilibrio tra professione e cura dei suoi cari.

Ma scopriamo di più sui permessi:

  • Tre giorni al mese, frazionati in giornate o ore: è questo il permesso retribuito breve che la legge 104 del 1992 dedica a chi ha la necessità di assistere i propri familiari;
  • Il congedo biennale: sancito dalla legge 388/2000 (art.80, comma 2) è frazionabile. Ma a una condizione: il caregiver deve avere lo stesso domicilio della persona a cui dedica assistenza, una regola imprescindibile chiamata co-residenza.

Le modifiche del contratto di lavoro

  • L’accordo interconfederale del 09/06/2004, firmato da CONFAPI, CGIL, CISL, UIL, dedica la possibilità di lavorare da casa (telelavoro) alle persone con disabilità e per tutti coloro che, per via della loro condizione di caregiver, hanno difficoltà a restare nella sede fisica di lavoro, o hanno difficoltà a mantenere il proprio impiego;
  • Anche la riduzione delle ore lavorative, da full time a part time per curare un coniuge, figli, genitori; e per assistere una persona convivente inabile è oggi possibile, grazie al decreto legislativo n. 81/2015,

Infine, esistono le ferie solidali, regolate dall’articolo 24 del d.lgs. n. 151/2015, e secondo le quali i colleghi possono donare i riposi o ferie da loro maturati ai colleghi che necessitano di assistere genitori, coniugi, conviventi o figli minorenni bisognosi di cure costanti.

Si ringrazia la Prof.ssa Alessandra Servidori per la preziosa collaborazione grazie alla sua guida.