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A ciascuno la sua finestra

Il progetto di Arte Terapia di RSD Mater Gratiae

21 Gennaio 2022

Rsd Mater Gratiae, torna con un’altra produzione artistica seguita dal Dott. Fondacci, Arte-Terapeuta della struttura milanese che racconta due esperienze di due nostri Ospiti. Un viaggio partito nelle mura della Residenza per Disabili, ben prima dell’emergenza che stiamo vivendo ancora oggi e che nel dicembre 2021 ha trovato la luce a Parigi.

A ciascuno la sua finestra, presentato in francese con il titolo “À chacun sa fenêtre” racconta il percorso di Ferruccio e Guido, tra metafora e realtà. Due mondi accumunati dalla capacità di esprimere il ricordo attraverso l’arte aprendo la propria finestra verso il mondo esterno.

“A ciascuno la sua finestra”, crescita e creatività all’interno del processo artistico

A cosa contribuisce la creatività? La creatività permette di esprimere e trasformare ciò che ci portiamo dentro, nelle pieghe più nascoste, di far emergere quel che è taciuto permettendone la condivisione: acquisendo una forma, ciò che era nascosto, si immette nel mondo esterno. Per Ferruccio e Guido, protagonisti del nostro racconto, la Finestra ha rappresentato la forma con cui “essere nel mondo”, e la sua espressione.

Per Ferruccio attraverso il contatto con i materiali utilizzati, in una dimensione fisica. Per Guido attraverso una dimensione immateriale, da un punto di vista simbolico.

Ferruccio e Guido sono Ospiti di Rsd Mater Gratiae  da 10 anni, e con il Dott. Fondacci hanno da sempre sviluppato progetti e laboratori artistici che hanno condiviso con tanti altri Ospiti raccontati nel corso degli anni. Nel caso di “A ciascuno la sua finestra” entrambi hanno intrapreso una relazione con il concetto di finestra già dall’autunno del 2019, cioè qualche mese prima del lockdown causato dall’emergenza Covid-19.

Come specifica il Dott. Fondacci:

” Il tema delle finestre in ambito residenziale è quasi sempre un argomento latente perché apre tematiche ed interrogativi profondi sulla propria identità, sul proprio corpo e sul senso della convivenza in uno spazio diverso dalla casa nella quale vivevano prima. Vedere emergere dentro gli spazi di una finestra le risposte a queste domande è stata una conquista importante. ”

 

Uno sguardo profondo verso gli abissi

Ferruccio, a partire dal 2019 ha lavorato alla realizzazione di due finestre utilizzando poche manciate di Posidonia Oceanica donate a Rsd Mater Gratiae dall’Isola di Favignana in Sicilia. La Posidonia è una pianta straordinaria che consente l’ossigenazione dei mari e quando si deposita sulle coste ne evita la l’erosione.

L’idea che caratterizza il progetto con Ferruccio è quella di creare delle finestre affacciate sulla profondità del mare per contemplarne la ricchezza e la possibilità rigeneratrice. Ferruccio ha scelto di utilizzare una materia secca e fragile, ma potenzialmente ricca di vita. Lavorare su queste foglie ormai asciutte, passate cromaticamente dal verde a tonalità grigio-marroni è stato come prendersi cura delle difficoltà motorie che lo costringono per gran parte della giornata in carrozzina: la secchezza e la fragilità sono due degli aspetti che accomunano le sue gambe alle foglie.

” Un lavoro artistico accompagnato in ogni sua fase dal sorriso capace di produrre in lui un evidente stato di benessere. Il percorso gli ha anche fatto nascere l’idea di aggiungere una luce artificiale alla composizione per dare maggiore dinamicità e movimento: le luci blu dei led. L’utilizzo della tecnologia dei led, e quindi dell’elettricità è strettamente connessa con l’utilizzo della carrozzina elettrica che usa per spostarsi autonomamente negli spazi della struttura.”

Per Ferruccio la Posidonia è stato un punto di inizio verso un secondo lavoro, che dalla profondità degli abissi lo ha portato verso un’esperienza basata sulla sulla luce.

Guido, l’idea di una finestra che collega il passato al presente

Guido ama disegnare a matita, acquarellando, in un secondo momento le parti che ritiene più significative. Mentre disegna racconta, a bassa voce, le vicende dei personaggi che tratteggia velocemente. Uno dei primi e più importanti lavori è una finestra aperta su un paesaggio con le montagne. All’interno del suo album da disegno ciò sembra essere quello che dà senso e significato alle produzione precedenti. Sempre dalle parole di Francesco Fondacci, Guido gli diceva “quando aprivo la finestra vedevo i Corni di Lecco”.

Montagne, ben visibili dalla sua casa d’infanzia, dove, a volte, andava a camminare.

La possibilità del disegno, per Guido, corrisponde ad aprire una “finestra”, “vagare” nel passato per riportarlo al presente e poi condividerlo.

Guido ha condotto parte della sua vita a contatto con la campagna, e la sua esperienza come agricoltore ha contribuito fortemente a creare un immaginario di riferimento connesso proprio a quel mondo complesso e difficile. Il suo lavoro è una finestra sul passato, tra infanzia e adolescenza: una delle fasi più delicate e formative della crescita. Questo importante nodo emerge attraverso disegni visibili a tutti: ci si affaccia insieme condividendo i momenti della sua vita e l’ambiente familiare e culturale nel quale è cresciuto.

Oggi, Giudo può, nonostante difficoltà nel deambulare, riaffermarsi e rielaborare la sua storia attraverso i disegni: le sue imprese, i suoi momenti tra le montagne durante il servizio militare. Si tratta di episodi che riaffiorano liberamente e che sono disegnati senza seguire una precisa linea temporale.

Alle rappresentazioni di Guido ha fatto seguito una doverosa ricostruzione che ha permesso di osservare le diverse aperture da lui riprodotte. Proprio come i progetti unici di Rsd Mater Gratiae, che nascono dall’estro e dalla creatività dell’Ospite per poi declinarsi in varie forme attraverso la vita quotidiana della Residenza.