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Alimentarsi in maniera sana nella terza età

9 Maggio 2018 Blog, Consigli Senior

Quando gli anni passano, anche la dieta deve variare: banditi gli eccessi, ricercare la salute attraverso il cibo può essere semplice, anche per chi deve mantenere un occhio di riguardo alla spesa. Ma come  nutrirsi al meglio, evitando di incorrere nella tristemente nota malnutrizione, piuttosto ricorrente nella terza età? Vediamo qualche consiglio insieme…. e qualche dato.

la piramide dell’alimentazione mediterranea: un evergreen

Soprattutto durante la terza età, la piramide della Dieta Mediterranea è un’alleata per mantenersi in forma. Carboidrati semplici, nobili proteine di origine vegetale e Omega3 costituiscono un vero e proprio elisir di lunga vita, come testimonia la ricerca scaricabile gratuitamente pubblicata dall’INRAN – l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, poiché aiutano a limitare l’insorgenza di sarcopenia, causa di indebolimento muscolare, rilassamento del tono, e calo delle forze.

Via libera, quindi, a fagioli, piselli, lenticchie, ma anche riso e orzo, passando per i farinacei integrali. Da non dimenticare, poi, oltre a frutta e verdura fresche, le proteine essenziali: la carne, fonte di ferro e vitamina B12, deve essere  consumata almeno due volte alla settimana; e gli Omega 3, utili a prevenire malattie cardiovascolari come infarto, ictus, cardiopatie, contenuti in pesce azzurro (Alici, Sarde, Sardine, Sgombro), aiutano anche a prevenire patologie ossee, tra cui l’Osteoporosi.

Concedersi un piccolo strappo alla regola a volte, non fa male ed è gratificante, come una buona fetta di torta alla domenica; ma attenzione a zuccheri raffinati e i dolciumi, da concedersi al massimo un paio di volte a settimana.

Anziani e malnutrizione: numeri e cause

La malnutrizione colpisce una percentuale importante degli over 65: lo testimonia la ricerca su terza età e alimentazione, condotta da SPI assieme a CGIL, e dal titolo “Pensa a cosa mangi da cui si evince che, per chi è in condizioni di autosufficienza, spesso è il reddito a impedire l’accesso a un’alimentazione sana e ricca in nutrienti. Infatti:

  • Il 17,5% salta il pranzo o la cena, soprattutto tra sud e isole;
  • Il 13,4% degli anziani, con un reddito fra i 500 e gli 800 euro mensili, consuma meno di tre pasti al giorno, e il 17,8% ne consuma meno di due;
  • Le donne sono quelle che hanno limitano maggiormente i propri consumi alimentari: un 20% in meno.

Malnutrizione e non autosufficienza: un progetto utile

Un’ulteriore indagine, portata avanti da Sinuc – la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo – conferma invece che, in Italia, un anziano non autosufficiente su due, ricoverato in ospedale o ospite di una RSA, è malnutrito.

A questo proposito, il 19 aprile, durante l’edizione 2018 di Exposanità, si terrà la presentazione di “Weancare, un progetto sulla nutrizione geriatrica sviluppato nell’arco del 2017, in alcune strutture appartenenti al Gruppo Edos, e  in collaborazione con H.A.R.G. – Healthy Aging Research Group –, e dedicato ai soggetti con fragilità alimentari e disfagia.

L’obiettivo: eliminare del tutto il ricorso alla supplementazione inappropriata di origine farmaceutica, aumentando l’accettabilità del pasto attraverso una maggiore appetibilità, che viene proprio percepita, contribuendo così al mantenimento in salute delle persone ospiti nelle RSA, per esempio, ottimizzando i livelli energetici e proteici degli alimenti somministrati in forma liquida e il loro assorbimento.

Un progetto fortemente innovativo quindi, che potrà apportare notevoli benefici e rappresentare un punto di svolta realmente importante in ambito nutrizionale per le categorie più fragili e bisognose di un aiuto in più.